Analisi d'impatto L'Esercito svizzero vuole sapere come è percepito, via libera a un mandato esterno

hm, ats

6.5.2024 - 19:00

Il capo dell'esercito Thomas Suessli ambisce ad avere anche una visione esterna.
Il capo dell'esercito Thomas Suessli ambisce ad avere anche una visione esterna.
Keystone

L'esercito svizzero ha dato mandato a una società specializzata privata di analizzare l'impatto del suo lavoro di pubbliche relazioni e della copertura mediatica relativa alle forze armate.

6.5.2024 - 19:00

Malgrado la presenza in seno all'amministrazione di numerosi addetti alla comunicazione serve una prospettiva esterna, affermano i responsabili.

Il contratto con la società Pressrelations con sede a Stans (NW) durerà fino alla metà del 2031, riferisce oggi l'Aargauer Zeitung (AZ), che è venuta a conoscenza della vicenda attraverso Simap, la piattaforma informativa sulle commesse in Svizzera.

Come noto per tenere alta la sua reputazione l'esercito gira video Tiktok, alimenta con immagini il suo canale Instagram e di recente si è dato anche un nuovo logo. Le forze armate «devono tornare a essere tangibili per la popolazione elvetica», ha spiegato l'agenzia di consulenza Farner, che ha contribuito a sviluppare la nuova identità del marchio.

AZ ricorda che per l'esercito la posta in gioco è elevata: sulla scia del riarmo generalizzato in atto nei paesi occidentali nei prossimi anni riceverà una somma di denaro significativamente maggiore, ma il suo ammontare è ancora in fase di discussione. Questo accende i riflettori ancora più del solito su quanto succede in ambito grigioverde. Per tale motivo sembra essere ancora più importante che le truppe – e il relativo apparato – siano considerate in modo positivo.

Per valutare gli effetti del lavoro di comunicazione e della presenza sui media si ricorre quindi all'esterno, cosa che è una novità, conferma un portavoce dell'esercito citato dal quotidiano. «Questo approccio ci permette di riconoscere quali argomenti sono attualmente di interesse e dove potrebbe essere necessario intervenire». In tal modo si potrà coordinare in modo ottimale i servizi di comunicazione e utilizzare le risorse in modo «ancora più efficiente», sostiene l'addetto stampa.

La testata argoviese ricorda che il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) – di cui l'esercito è la parte più consistente – dispone del più grande team di professionisti della comunicazione all'interno dell'amministrazione. Secondo il rapporto finanziario 2023, il DDPS ha 95 impieghi a tempo pieno attivi nel settore delle relazioni pubbliche.

Perché quindi guardare fuori casa, quando si ha tante risorse a disposizione? Il portavoce spiega che è necessaria una visione esterna. In particolare è stata condotta un'analisi per due anni che ha permesso di scoprire che l'immagine di sé che ha l'esercito (percezione interna) non corrisponde per forza a quella che hanno gli altri.

Le analisi esterne daranno quindi una visione «imparziale e realistica», spiega l'addetto alla comunicazione. Le relazioni saranno elaborate internamente, trasformate in raccomandazioni per l'azione e inviate agli attori chiave, cioè alle persone più importanti. L'analisi d'impatto è «uno strumento che garantisce un uso più efficiente e mirato delle risorse», viene ribadito.

Secondo il portavoce, l'assegnazione del contratto non ha nulla a che vedere con l'attuale dibattito sull'aumento del budget dell'esercito, né con quella che AZ descrive come la débâcle comunicativa sulle finanze dell'esercito avvenuta all'inizio dell'anno, quando si era parlato di problemi di liquidità e di mancanza di mezzi per espletare i compiti.

L'importo che le forze armate pagheranno per l'analisi d'impatto è tenuto nascosto in base a una disposizione di legge che prevede come il committente – in questo caso l'esercito – possa evitare di divulgare informazioni se ciò «pregiudica i legittimi interessi economici degli offerenti».

hm, ats